Robert Mapplethorpe

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giovedì 29 settembre 2011

"L'Arte nei Tarocchi - I Tarocchi nell'Arte" - Eventi, Foto e Riflessioni

Venerdì scorso è iniziata la mostra collettiva "L'Arte nei Tarocchi - I Tarocchi nell'Arte". Al vernissage la gente era tanta, così come era tanta l'emozione di partecipare per la prima volta ad una collettiva importante. Non posso dare un parere oggettivo sulle opere, essendoci dentro, ma di pareri ne son volati eccome! Indimenticabili le facce da "non c'è storia, io so 'er mejo".



  

Entrando non ci si ritrova di fronte una serie di opere dallo stile omogeneo, tutt'altro. Difficile stabilire se questo sia un fattore positivo o meno, ha i suoi pro e i suoi contro, come tutte le cose. Se è vero che l'eterogeneità premia le differenze, parla linguaggi diversi riuscendo a comunicare con un ampio numero di persone, propone tante facce del panorama artistico contemporaneo e si risparmia una facciata fintamente elitaria, è anche vero che ostacola la possibilità di entrare in un mood specifico, di gustare un'atmosfera surrealista, piuttosto che astratta, piuttosto che. Ma soprattutto, trattandosi comunque di mercato, l'eterogeneità smorza il metro di paragone tra le opere svalutando qualunque criterio di valutazione.

 

  
  
Io stesso non so rispondermi... Probabilmente è nella natura della mostra collettiva proporre un minestrone di stili, ma questo aiuta o complica la vendita?
Che poi, in fondo non è tanto lo stile, non è tanto il merito... è la crisi, è l'Italia.



 

Ho visto più volte mostre collettive sconclusionate, una indimenticabile l'anno scorso alla Fabbrica Borroni di Bollate, si chiamava "Archiviarti". (Click per la recensione.) Si differenzia, invece, "L'Arte nei Tarocchi - I Tarocchi nell'Arte" perché un filo conduttore esiste, è il tema. Anche se gli stili son diversi, tutte le opere hanno un denominatore comune, fanno parte dello stesso universo: i Tarocchi. Anzi, forse in questo caso è addirittura più interessante così, perché emerge come ciascuno possa prediligere un tipo di raffigurazione piuttosto che un altro rispetto alla suggestione di partenza.

    
  



La mostra durerà ancora fino al 21 ottobre, potete andarci e farvi un'idea di persona. Intanto...

APPUNTAMENTI!

Mercoledì 5 ottobre ore 21:00.

Introduzione al programma "Tarocchi: Origine, Storia, Simbolismi e Arte"
Coca Frigerio: "Il sacro bosco di Bomarzo: i Tarocchi fra arte e gioco" con una breve dimostrazione di   una "piccola divinazione" che Coca Frigerio donerà a chi voglia partecipare.

Mercoledì 12 ottobre ore 21:00.

Manuela Pompas: "Tarocchi, una strada per la conoscenza del Sé"
Andrea Vitali: "I Tarocchi fra cristianesimo ed Ermetismo"

Mercoledì 19 ottobre ore 21:00.

Chameli Niang e Martina Naya Badiali: "Simpatia Universale" - "Lettura antropologica della divinazione come mezzo interagente per esorcizzare la paura e il timore del futuro".

  

  
Tutti gli appuntamenti sono sempre presso:

Exfabbricadellebambole, via Dionigi Bussola, 6 - 20143 Milano.   
In metro fermata Romolo M2 - linea verde, poi 10 minuti a piedi.
Ingresso libero, da lunedì a venerdì ore 15:00 / 19:00.
Sabato e domenica su prenotazione. Tel.  377.190.20760
 


   
(A)

1 commento:

  1. Caro Andrea, come vedi posto qualche riga (meglio tardi che mai)per commentare il tuo reportage davvero interessante sulla mostra "L'Arte nei Tarocchi" aggiungendo qualche informazione in più di quelle che tu già hai ampiamente dato.
    Come ben sai noi non siamo una "galleria" d'arte ma uno spazio espositivo in cui accadono anche delle mostre che sono sempre studiate e progettate con dei fini che vadano oltre alle opere appese ai muri.
    La collettiva è stato l'esperimento di mettere a confronto artisti storicizzati con giovani ed esordienti al fine che i primi, fossero un po' dei Tutor per aiutarli nel loro viatico nel mondo e nel mercato dell'arte.
    Oggi come oggi spesso mancano gli spazi per i giovani ed esordienti anche se ovunque si promuovono delle "opportunità" per loro (almeno in teoria) che alla fine si esauriscono con l'evento espositivo e non rimane traccia nè dell'evento, nè dell'intento, nè del contenuto.
    E' difficile trovare artisti storicizzati e con un mercato disposti ad esporre con giovani sconosciuti ed è difficile, ovviamente e viceversa, per un giovane essere a fianco di un artista di una certa calibratura essere messo a confronto.
    L'idea iniziale era proprio questa: dare una possibilità a chi inizia questa difficile e ccompetitiva carriera nel mondo dell'arte di confrontarsi con chi già opera da molti anni.
    La collettiva doveva avere proprio questa ccaratteristica di "non omogeneità" lasciando liberi gli artisti di interpretare soggettivamente un simbolo degli Arcani Maggiori per misurarsi con tecniche libere per loro più efficaci.
    Ciò che tiene insieme il tutto è il tema: Tarocchi, Origine, Storia, Simbolismo e Arte, che viene sviluppato poi in 3 incontri con persone che hanno approfondito una ricerca o che sono un simbolo di una mmemoria sulla "ludicità" di un percorso di conoscenza e di lettura semantica interessante.
    Inoltre e infine lo scopo era quello di promuovere sia gli artisti sia l'eventi affinché, appunto, tutto non ffinisse con un'esposizione di opere sulle pareti e un vvernissage (come spessissimo accade nelle mostre tradizionali) .. infatti la mostra proseguirà perchè è sstata vista e visitata da persone del settore che l'hanno prenotata e non è escluso che oltre a Busto Arsizio e Parigi non prosegue oltre e abbia un futuro altrove... Rimarrà (probabilmente) un cofanetto di Tarocchi firmati da tutti voi artisti (che a mio avviso varrà molto più dei soliti cataloghi) e per i giovani è un punto in più da aggiungere nei vostri CV ffuturi... mi pare che si possa dire: "obiettivo raggiubto"... a te che te ne pare? :-) Rosy Menta

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