Robert Mapplethorpe

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mercoledì 15 dicembre 2010

Viaggio a Bruxelles pt.1

Come abbiamo passato questo gelido ponte dell'immacolata?
Semplice, abbiam deciso di andare a svernare a... Bruxelles!
Temperature tra +3° e -3°.
Geniali no?
Solo per voi un resoconto di viaggio. Dato che scrivere "Il primo giorno siamo andati... abbiamo mangiato... poi ci siamo recati..." è più noioso che pagare le bollette, abbiamo deciso di procedere per punti. Così, se non v'interessa il capitolo Chiese&monumenti potrete passare direttamente a Quartieri.
Per iniziare questo primo post abbiamo optato per due grandi classici che non deludono mai: il Clima e le Specialità.

Clima

Qualche giorno prima della partenza consultiamo il meteo. Prevista nebbia il primo giorno e neve i restanti quattro giorni. Ottimo!
Ci attrezziamo quindi come se dovessimo scalare il Monte Bianco: moonboot, scaldamuscoli, cappelli siberiani, guantoni, giacche impermeabili.


4 dicembre: arriviamo all'aeroporto di Bruxelles. Nevica. Ma non doveva esserci della semplice nebbia oggi? Fidandoci ciecamente delle previsioni abbiamo pensato: “adesso smette” e, dopo aver posato la valigia, siamo usciti dall'albergo senza ombrello. Inutile dire che i tre fiocchi di neve che ci avevano accolti si sono trasformati in una bufera epocale.
 
 
Il giorno dopo ci siamo detti: “stavolta non ci facciamo fregare!”.
Abbiamo passato quattro giorni a trascinarci in giro con l'ombrello e i moonboot. Ovviamente, non è più caduto nemmeno un fiocco di neve.
Il freddo, invece, è rimasto intatto, tagliente, aggressivo. Abbiamo benedetto giacconi impermeabili e colbacchi e ci siamo imbottiti come Bic Mac deambulanti. A proposito, il McDonald a Bruxelles non esiste.
      
  
Specialità

Chi non ha mai sentito parlare dei celeberrimi cavolini di Bruxelles?
Ci si aspetta quasi che la città sia invasa dai cavolini, che siano in tutti i negozi, che siano usati come contorno di tutte le pietanze. Bene. Mai visto un cavolino in tutta la nostra permanenza. Ma nemmeno uno! La città è invece invasa da ben altri tipi di alimenti, molto più sfiziosi.

3. Al terzo posto ci sono le patatine fritte. Le frites a quanto pare sono state inventate proprio nella capitale belga e la ricetta originaria prevede che siano fritte due volte nello strutto. Oggigiorno sono rimasti solo due temerari ad aver conservato questo antico metodo di produzione: Maison Antoine e Frites Flagey. Il primo è un chiosco convenzionato con i bar circostanti. In pratica tu compri le patatine e vai a consumarle al calduccio, accompagnandole magari a una buona birra. Secondo molti, offre le patatine migliori di tutta Bruxelles. Secondo noi invece sono care e amare. Davvero nulla di speciale, abbiamo di gran lunga preferito quelle del concorrente Flagey. Questo è un più modesto furgoncino che forse non ha convenzioni con i bar e non è frequentato da celebrità, ma le patatine... beh, quelle sono da urlo!
  

 (Io assaporo le Flagey mentre Andre è - giustamente - un po' perplesso dalla Maison Antoine)

2. Al secondo posto c'è la birra. Ebbene sì, a quanto pare Bruxelles è da annoverare come patria della birra al pari di Monaco, della Boemia o dell'Irlanda. Oltre a due musei appositi di cui parleremo a breve, in città ci sono tutta una serie di negozi che possono vantare oltre 300 marche di birra e personale dalla conoscenza enciclopedica.
  
  
Ma veniamo ai due musei: il primo è a quanto pare una banale raccolta di oggetti, cereali, macchine e barili. Abbiamo scelto di non visitarlo optando per la più interessante (ma anche più pericolosa) Brasserie Cantillon. Perché pericolosa? Perché si tratta di un birrificio in attività in cui si attenta alla vita del turista più volte: 
   - anzitutto non viene guidato all'interno dei locali ma gli viene consegnato un semplice foglio che dovrebbe aiutarlo ad orientarsi. Dico dovrebbe perché come niente c'è il rischio di perdersi tra i fumi dell'alcol. 
   - se lo sventurato riesce ad orientarsi, deve scongiurare poi un duplice attacco: da arma biologica (schiere di ragni pronti ad attaccarlo) e da arma chimica (barili a rischio esplosione – è verissimo, era scritto sul famoso foglietto!)


(Scoppia? No dai, forse no... aspetta, ho sentito un gorgoglio. Ora scoppia! No... Sì...)

- l'ultima terribile prova è costituita dall'assaggio della birra fatta&finita. Dovete sapere che la Gueuze non è una birra normale, di quelle artificiali, aromatizzate, zuccherine. Assolutamente no, la politica di questo birrificio è quella di far fermentare la birra naturalmente grazie all'azione di diversi microrganismi. Che bel concetto, così ecologico, così slow food! Certo, peccato che il sapore della birra in questione sia... insopportabile.
 
   
  
(La degustazione)

1. Al primo posto, ovviamente o forse no, c'è il cioccolato. A quanto pare è una specialità belga. Altro che Svizzera, solo a Bruxelles troverete chilometri e chilometri di strade occupate nient'altro che da botteghe, negozi e fabbriche di cioccolata. Anche in questo caso era doverosa la visita al Museo del Cacao.
  
  

Si tratta di un piccolo laboratorio artigianale in cui si possono ammirare sculture di cioccolata, oggetti per la lavorazione del cacao, mappe geografiche e spiegazioni didattiche sulle proprietà nutrizionali di questo alimento. Alla fine, abbiamo assistito a una piccola dimostrazione di un Maître chocolatier con degustazione inclusa. Inutile dire che in questo caso abbiamo apprezzato molto, molto, molto più della Gueuze! 


  (C)

2 commenti:

  1. Da fan-boy della cioccolata (in tutte le sue forme e colori) un giro in quel di Bruxelles non lo disdegnerei affatto :9
    Ecco, magari non d'inverno.

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  2. Con tutto il rispetto ma... ad avercene di birrifici come Cantillon!
    E la fermentazione spontanea non è "slow food" ma è una tipicità di quella birreria come di altre del Pajottenland (i "microrganismi" sono lieviti).
    Comunque le birre acide sono particolari e difficili da apprezzare: per quello conta molto il gusto personale, quindi la vostra reazione è più che normale ;)

    Un ultima cosa: il McDonald lo potete trovare davanti alla Borsa (e quindi in centro), di fianco a Pizza Hut :)

    Il consiglio è di tornare a Bruxelles, magari in un'altra stagione e ridare una possibilità alle birre acide. E per una buona birra vi consiglio il Moeder Lambic Fontaine in Place de la Fontaine (a 2 passi dalla Borsa). ;)

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