Ora sono passati 5 giorni dall'uscita dell'EP e abbiamo avuto modo di ascoltarlo, riascoltarlo, digerirlo e confrontarci con altri. È giunto il momento di scrivere cosa ne pensiamo, con lucidità.
Ma procediamo con ordine.
A 4 giorni dall'uscita dall'EP arriva l'anteprima del tanto sospirato video di “Come spieghi”. L'Aura per questo video ha deciso di mettersi a nudo. Letteralmente.
Noi abbiamo partecipato alle riprese e abbiamo avuto il privilegio di sentire una slow-version del singolo lunga ben 13 minuti, suonava molto Sigur Ròs! Per non parlare del momento in cui L'Aura si è manifestata in tutta il suo splendore.
Regista: “Ok, scoprite la Venere”
Noi: “O_O ommioddio”
Sarebbe partito spontaneo l'applauso, ma per timore reverenziale ci siamo contenuti.
Superato lo shock iniziale abbiamo passeggiato attorno ad un divanetto quasi dimenticandoci di lei. Tornati a casa, però, ci siamo fermati a riflettere. Nonostante lei sembrasse una Dea e la sua nudità fosse tutt'altro che volgare, ci siamo trovati d'accordo nel pensare che questo video fosse un'occasione bruciata. Anzitutto, non è originale (ci avevano già pensato Alanis Morissette, Elisa, Malia, Blink 182,ecc). In secondo luogo, al video manca l'Idea forte, quella che avrebbe compensato l'assenza di originalità. Complessivamente, il video rispetta in pieno gli stereotipi italiani; si fa guardare ma non racconta.
L'Aura aveva fatto intendere che per fare promozione la Sony aspettasse il lancio di “Sei come me”. Noi ci immaginavamo che fossero in serbo grandi cose, anche perché fino a quel momento la promozione era stata nulla. Allo stato attuale, però, ci viene da pensare che i discografici puntassero quasi esclusivamente sullo scalpore che poteva suscitare la nudità. Purtroppo o per fortuna, non c'è stato un gran rumore, tranne qualche link diretto al video intitolato “Guarda L'Aura nuda” e simili.
Ma parliamo finalmente dell'EP.
Torna comoda un'autocitazione:
Oggi fuori dalla cucina della Grande Chef leggiamo che presto il ristorante riaprirà al pubblico, che con la sua cucina moderna questa volta attirerà folle da ogni parte del mondo.
La fame dei fedeli riuscirà finalmente a placarsi, a ritrovare il godimento del palato, o sarà appagata solo in parte, perché cucinare per cinquanta persone non è certo come cucinare per cinque?
La fame dei fedeli riuscirà finalmente a placarsi, a ritrovare il godimento del palato, o sarà appagata solo in parte, perché cucinare per cinquanta persone non è certo come cucinare per cinque?
Abbiamo ancora fame.
Come succede con tutti i sapori nuovi, ci vuole un po' per abituarsi e si cambia idea di continuo. Ma arriva sempre un momento in cui si capisce cosa piace e cosa no. Ad esempio, dopo i primi caffè si può apprezzarne l'aroma ma difficilmente la sensazione che rimane in bocca.
La Grande Chef è tornata. Non ci ha preparato un antipasto, né un primo, né un secondo. Il suo nuovo EP è un dolce. Mai come per i dolci ci si divide. C'è a chi piacciono torte allo yogurt e chi preferisce glassa e creme di ogni tipo. Chi mangia solo la Saint-Honorè e chi si butta sul tartufo nero, possibilmente affogato al caffè. Noi amiamo i dolci. Siamo tipi da cioccolata calda o da crepes alla nutella. Eppure, per noi, questo EP è troppo dolce. Quali sono allora gli ingredienti che ci danno la nausea? Ne abbiamo trovato uno, ci ha illuminati il titolo della cover. L'ingrediente è il cuore. C'è troppo cuore. Nelle interviste <<Questo disco è fatto col cuore>> <<Con questo disco vi apro il mio cuore>> <<Questo disco vuole arrivare, parlare al cuore>>. Nei pezzi <<Eclissi del cuore>> <<La parte migliore, la parte del cuore>> <<Canto di un amore che senso non ne ha. Cresce nel mio cuore, non ha risposta>> << Penserai al mio cuore>> <<Tu lo sai quel che il cuore non sa dire>>.
Il titolo della cover, “Eclissi del cuore”, forse è stato profetico. Questa volta seguire il cuore non ha portato a una bella giornata di sole, ma a un'eclissi totale. Insomma, qualche altro cuore e diventiamo diabetici cronici.
Un altro ingrediente indigeribile per il nostro stomaco è l'arrangiamento. Che più italiano non si può, monotono, pastoso, caramelloso. Peccato che la parola cuore riferita all'arrangiamento non significhi nulla, altrimenti sarebbe precisa per rendere l'idea. Sì, è proprio una musica a cuori. L'ascolti e intorno a te si formano dieci, cento, mille cuori colorati. Urge un digestivo, un grappino, qualcosa!
Adesso, come fanno i sommelier, scindiamo il dessert e soffermiamoci sulle sfumature: i singoli brani. Per ognuno scriveremo un voto dato in base alle canzoni italiane che si trovano oggi sul mercato ed uno in relazione alla vecchia produzione di L'Aura. Per distinguerli il primo sarà chiamato appunto “Mercato” e il secondo “L'Aura”.
1. Come spieghi: effetto tira e molla. Un secondo prima pensi che sia la migliore e tiri una boccata d'aria fresca; il secondo dopo, invece, sembra incredibilmente noiosa. Poi, chissà perché, torna gradevole, e così via... Il suo più grande problema è il cambio di tonalità a metà canzone che la rende più infantile e meno “di pancia” nel finale.
Mercato: 6 / L'Aura: 5
2. Eclissi del cuore: non sentivamo la necessità della traduzione. Il tocco English lo avremmo accolto a orecchie aperte. Altrimenti, italiano per italiano, tanto valeva scegliere un pezzo nostrano. “Total eclipse of the heart” ci è sempre piaciuta. L'unica cosa che non ci convinceva era l'effetto “urlato” di Bonnie Tyler, peccato che L'Aura abbia mantenuto proprio questa peculiarità, non è da lei.
Mercato: 6,5 / L'Aura: 6
3. Sei come me: per noi, il pezzo peggiore. Troppo banale persino per un film Disney o per un cantante dei talent-s. Piuttosto si presta benissimo per la sigla di un qualche cartoon pomeridiano. (Rivogliamo bim-bum-bam!) E comunque “sto nei guai” non si può sentire! “Son nei guai” funzionava uguale, perché optare per un tamarrissimo “sto”?
Mercato: 5,5 / L'Aura: 3
4. Mi fa impazzire: melodia semplice ma piacevole. Ti coinvolge intimamente, sembra quasi che L'Aura ti sussurri in confidenza all'orecchio fino a che... non entra tutta la banda a rovinare la magia. Cazzo, sempre sul più bello! Non a caso è stata da noi rinominata “Mi fa incazzare”, per le sue potenzialità inespresse. Tapiro d'oro alla frase “ti alzi che è presto anche per il sesso”.
Mercato: 7 / L'Aura: 6 (maledetto arrangiamento).
5. Penserai: ennesima canzone sciupata. Potenzialmente interessante, sicuramente più d'effetto in inglese. Ma, per citare l'autrice a cui più si avvicina a causa della produzione discografica, “Invece no”, non è interessante come potrebbe. Ha un sound un po' più esterofilo delle altre, nel ritornello ricorda la O'Riordan degli ultimi tempi. Ma nelle strofe e in alcuni vocalizzi se non sai che si tratta della Abela la scambi per la Laura maggiore.
Mercato: 7 / L'Aura: 6 (sarebbe un buon riempitivo in un disco molto forte).
Mercato: 7 / L'Aura: 6 (sarebbe un buon riempitivo in un disco molto forte).
6. Invisibile: se non ci si lascia scoraggiare dalla rima amore/cuore in apertura di canzone, si rivela la più bella dell'EP. La melodia della strofa è un po' una cantilena, ma appena dice “Come mai...” ti scioglie. Un brano “piano e voce” ma non per questo debole, anzi, ne guadagna in espressività. Però, gli angeli che intonano soavi “aaahhh” nella seconda strofa, chi li ha convocati? Tirano giù una strofa già traballante di suo. Insomma, piccoli ostacoli a parte, è la canzone che più ci riporta alla L'Aura che tutti conosciamo. Forse c'è un ritornello di troppo nel finale, ma non fa niente, questa gliela perdoniamo!
Tirando le somme questa è la nostra pagella per “Sei come me” :
Alla voce Mercato: 6,5 – Pacchetto ben confezionato per vendere ma non è affatto detto che venda. E' composto, ha poco estro creativo, si fa notare poco. Manca quel guizzo che chiunque cerca quando si accinge ad acquistare un prodotto.
Alla voce L'Aura: 5,5 – L'Aura non è capace di fare una merda totale. Non potrebbe mai; lei suona bene, canta bene, scrive bene. Diciamo che la ragazza ha le potenzialità ma non si impegna. Se questo prodotto è il massimo con il massimo sforzo, preferivamo il massimo con il minimo sforzo, almeno l'EP sarebbe uscito sei mesi/un anno fa... Forse allora le canzoni non erano ancora così ritoccate, erano meno artificiali. Ma queste sono solo supposizioni...
Giudizio finale: è cambiato il look, è cambiato il suono, è cambiato il modo di cantare, è cambiato il produttore, è cambiata la presenza scenica, è cambiato il fotografo e il tipo di booklet. Tutto è diverso, per alcuni più maturo, per altri meno. Per alcuni più sincero, per altri meno. Per alcuni più affine alla propria anima adesso, per altri più affine prima. Non siamo nè cinici nè sordi, dobbiamo ammettere che il gusto dell'EP migliora con l'ascolto. Sarà per abitudine, sarà per astinenza, sarà perché pian piano si supera lo shock, sarà per le melodie che ti si impiantano nel cervello, ma comunque migliora. Non diventerà mai il nostro sapore preferito, questo è ovvio, ma servirà a sfamarci.
Per un po'.
Chissà se il secondo EP sarà un dolce o un ammazzacaffè. Intanto il primo lo consumiamo a piccole dosi, così ci stuferà più lentamente e terremo a bada la glicemia.
(A, C)
PS. Eh no eh, ma allora è un vizio!
“Grazie sempre per l'affetto. L'Aura. Cuore.” O_O
